10 tesi che i Consiglieri di Stato e le camere di commercio dovrebbero conoscere
La Svizzera è tra i Paesi più competitivi. Ciò non è dovuto agli «accordi bilaterali», bensì alla democrazia diretta, al federalismo e all’ordine economico liberale.
In un nuovo documento programmatico, autonomiesuisse dimostra perché l’economia non ha bisogno di accordi quadro con l’UE, e lo fa con 10 tesi. Questo documento, breve e chiaro, lo sta inviando a tutti i Consiglieri di Stato, alle camere di commercio e alle associazioni professionali cantonali. Così facendo, la co-presidenza di autonomiesuisse auspica che anche i sostenitori dei trattati con l’UE partecipino a un confronto aperto.
Ecco le 10 tesi:
1. L’economia non ha bisogno di accordi quadro. Ha bisogno di buone condizioni quadro.
2. La Svizzera ha più successo rispetto alla mediocrità dell’UE – perché è diversa.
3. Un approvvigionamento elettrico autonomo e affidabile fornisce sicurezza all’economia, nonché energia per i negoziati con l’UE.
4. Una formazione eccellente deve avere il suo prezzo: le tasse universitarie ridotte per chi proviene dall’UE comportano una perdita di qualità.
5. In Svizzera vige il diritto legittimato dalla democrazia, non l’opinione di singoli giudici europei.
6. Se la Svizzera rimarrà fedele a sé stessa, continuerà ad attrarre i migliori talenti.
7. Nemmeno un accordo rigido con l’UE proteggerebbe dalle provocazioni.
8. Il consenso si può comprare, ma un mercato del lavoro che sia attraente per tutti va creato.
9. Bisogna impegnarsi per l’innovazione in Svizzera, non per una maggiore coesione nell’UE.
10. A cosa serviranno domani gli accordi quadro con l’UE, se già oggi la Svizzera li interpreta diversamente?
La democrazia necessita di una discussione aperta.
Il nuovo documento programmatico delucida ogni tesi e presenta fatti che sfuggono al dibattito pubblico.