11. giugno 2024

Bruxelles non si lascia sfuggire i suoi spauracchi

«Chi pecora si fa, il lupo se lo mangia.» È quello che sta vivendo adesso la Svizzera. Se cede nei confronti di Bruxelles su tutti i punti, l’UE intensificherà ancora di più il suo gioco di potere. È ovvio che se ne rende conto solo chi ascolta attentamente il Segretario di Stato Alexandre Fasel. Come ha osservato «Weltwoche», davanti a Pro Svizzera si è comportato da gentiluomo educato, «prendendo diligentemente appunti», ma ha sottolineato davanti al Movimento europeo Svizzera (MES) che la Confederazione deve cambiare tono. Ritiene, infatti, che Bruxelles abbia «messo in atto un nuovo gioco di potere». La diligente delegazione negoziale svizzera aveva ipotizzato che, sulla base del Common Understanding, la Svizzera avrebbe potuto nuovamente partecipare ai programmi di ricerca dell’UE a titolo permanente. Stando a Fasel, la controparte non vuole più saperne di questa promessa – secondo il motto: «Cosa me ne importa delle chiacchiere di ieri?» A prescindere dall’esito dei negoziati, l’UE vuole che la Svizzera partecipi nuovamente solo per il 2025, quasi con un periodo di prova, e poi valutare ulteriormente. Del resto, diversamente, finirebbe per esaurire i mezzi di minaccia. O per citare un altro slogan: «Una volta che assaggi il sangue, ne vuoi sempre di più.»