13. giugno 2022

Chi fermerà la controproducente «mozione Horizon» del Consiglio nazionale?

Il Consiglio nazionale intende seguire la roadmap del PS per quanto riguarda la politica europea. Grazie anche al sostegno ricevuto da fonti inaspettate: parti del PLR e l’organizzazione mantello delle imprese economiesuisse. Con 6 astensioni, la mozione della Commissione della politica estera ha ricevuto 92 voti a favore e 92 contrari – una situazione di stallo che la Presidente del Consiglio nazionale, Irene Kälin, ha superato con un voto decisivo: ha approvato la mozione che sollecita misure urgenti affinché la Svizzera possa nuovamente partecipare, tra gli altri, al programma di ricerca Horizon dell’UE. autonomiesuisse si rammarica che il Consiglio nazionale abbia perso la pazienza, anteponendo presunti «quick wins» a breve termine agli interessi a lungo termine della Svizzera. Il Consiglio nazionale aveva già richiesto al Consiglio federale un programma svizzero indipendente per la ricerca e l’innovazione di eccellenza. Tale programma potrebbe essere orientato allo spirito pionieristico scientifico ed ai grandi risultati conseguiti in ambito internazionale – al contrario di Horizon, che si fonda su una concezione della scienza tendenzialmente burocratica. Il Consiglio nazionale colpisce alle spalle il Consiglio federale in un momento critico dei negoziati con l’UE, indebolendo così la posizione della Svizzera. Quando il Consiglio nazionale presenta la prospettiva di un terzo contributo di coesione svizzero all’UE come un’esca, ignora tutte le esperienze pregresse. Nonostante l’autorizzazione di un secondo contributo volontario di coesione verso la fine del 2021, l’UE non si è allontanata di un millimetro dalla sua politica di provocazioni. Ha dichiarato che le questioni istituzionali sono l’unico fattore decisivo per fare concessioni. Nel suo complesso, l’economia svizzera si presenta più solida rispetto a quella dell’UE. autonomiesuisse auspica, pertanto, che il Consiglio degli Stati sia all’altezza della sua reputazione di «chambre de réflexion», ponendo rimedio all’azione precipitosa della Camera bassa. La delegazione negoziale svizzera deve poter rappresentare gli interessi della Svizzera con determinazione e portare avanti la strategia con pazienza.