05. marzo 2021

Il caporedattore del NZZ: «L’accordo quadro è fallito»

L’accordo quadro con l’UE è un «cavallo morto», che il Consiglio federale dovrebbe smettere di cavalcare, scrive nel «NZZ» il suo caporedattore, Eric Gujer. La colpa sarebbe del Consiglio federale, che non avrebbe formulato una valutazione dell’accordo. Anche i partiti PS, PLR e il centro vogliono aggirare la questione. «Tutti i loro esponenti hanno, pertanto, perfezionato l’arte di parlare dell’accordo senza dire nulla», ammette Gujer. Laddove non si verificasse «il miracolo di Bruxelles», il Consiglio federale dovrebbe dichiarare il fallimento dei negoziati. Mentre l’ordine di battaglia «UDC contro tutti» si è dissolto, l’UE si dimostra essere sempre più intransigente nei confronti degli stati terzi: «Il gioco di potere è diventato più importante della diplomazia che persegue risultati.» La super ghigliottina dell’accordo quadro è quindi particolarmente problematica. In caso di risoluzione, decadrebbero non solo gli accordi bilaterali I, ma anche tutti gli altri accordi, compreso quello di libero scambio. «Ci si potrebbe anche avventurare, se ci fosse un vero rapporto di fiducia. Ma anche i sostenitori di un buon rapporto con l’UE sono diventati più scettici», afferma Gujer. Ritiene, tuttavia, che un vero accordo di libero scambio come quello di cui la Gran Bretagna si è accontentata sarebbe per la Svizzera un «impoverimento, una vera e propria castrazione». Le questioni centrali dell’accordo dovrebbero essere raggiunte, ma con altri mezzi: «Si può giungere a un compromesso accettabile solo se sia Berna che Bruxelles fanno qualche concessione sulle loro massime richieste.»