Chi si oppone all'accordo quadro non avrebbe idea di quale alternativa la Svizzera possa offrire all’UE – questa è una contestazione che i sostenitori fanno spesso. autonomiesuisse ritiene, innanzitutto, di dover aggiungere che molti partner commerciali al di fuori dell’UE apprezzano proprio l’indipendenza della Svizzera. Per loro è difficile capire come mai la Svizzera stia profondendo tanta energia per allinearsi all’UE, piuttosto macchinosa. In ogni caso, autonomiesuisse ha avanzato ora una proposta in un comunicato stampa, che Dominik Feusi riassume così nella rivista «Nebelspalter»: piuttosto che un legame giuridico e politico con l’UE, sarebbe più promettente un accordo globale di libero scambio, che potrebbe coinvolgere anche la ricerca, la formazione, la salute, la sostenibilità e i servizi. Un tale accordo l’UE l’ha concluso con il Canada. Le proposte corrispondono a un documento del think tank di Berna «Forum per la democrazia e i diritti umani» a favore di un «accordo di libero scambio plus», come spiegato nella «Nebelspalter». Vi hanno contribuito anche esponenti di autonomiesuisse. Come gli accordi bilaterali, quello con il Canada garantisce il riconoscimento reciproco delle norme tecniche e degli organismi di prova, nonché l’accesso agli appalti pubblici. A differenza dell'accordo quadro, escluderebbe l’adozione automatica dei diritti, un meccanismo di composizione delle controversie nel quale le decisioni vengano prese dalla Corte di giustizia dell’Unione europea e le clausole ghigliottina. «Inoltre, l’accordo con il Canada contempla disposizioni sulla tutela dei lavoratori e dell’ambiente. La Svizzera persegue un approccio simile con il Regno Unito, da quando è uscito dall’UE», spiega la «Nebelspalter». In quel caso, la Svizzera ha già provveduto con sette accordi a prevenire il deterioramento dei rapporti bilaterali. Ulteriori negoziati sono previsti o in corso. autonomiesuisse intravede, in un accordo alla pari così trasparente, l’opportunità di condurre il modello di successo svizzero verso il futuro. Questo perché l’autonomia politica della Svizzera, i processi democratici diretti e il federalismo – accanto a un partenariato affiatato con l’UE – potrebbero essere mantenuti. Ciò lascerebbe intatti i presupposti per offrire condizioni quadro socio-economiche non uguali, ma addirittura migliori rispetto a quelle dell’UE.