L’UE prosegue la politica di provocazioni nei confronti della Svizzera
Nelle cosiddette conclusioni, l’UE stabilisce il comportamento da adottare nei confronti di stati come la Svizzera. Questo le permetterebbe, ad esempio, di attenuare la sua politica di provocazioni. Senza perdere la faccia, l’UE potrebbe, tra le altre cose, riammettere la Svizzera nel programma di ricerca Horizon dell’UE; del resto, vi partecipano anche Paesi extracomunitari come la Tunisia. Ma alla riunione del gruppo di lavoro responsabile degli stati dell’UE, le conclusioni sulla Svizzera non figuravano nemmeno nell’ordine del giorno, come riportato dal «Blick». Ecco il motivo: l’UE denuncia «progressi insufficienti nei colloqui esplorativi tra il nostro Paese e l’UE stessa». Mentre l’UE non si muove di un millimetro, si aspetta ovviamente che la Svizzera faccia concessioni su tutta la linea.
autonomiesuisse ritiene che nemmeno i miliardi di coesione svizzeri generosamente accordati possano smuovere l’UE dalla sua posizione di stallo. Probabilmente un ripensamento a Bruxelles richiederà tempo, tanto tempo, magari fino a quando ci saranno nuove persone a condurre i colloqui. Ciò rende ancora più controproducente la pressione che alcuni ambienti politici svizzeri stanno esercitando sul Consiglio federale. Indeboliscono la posizione negoziale della Svizzera e invogliano l’UE a «ricattare» il nostro Paese. Nel complesso, questo potrebbe sfociare in un accordo unilaterale che saboterebbe il modello di successo della Svizzera.