08. dicembre 2022

La «Legislazione europea sulla libertà dei media» spinge i media svizzeri a un ripensamento?

Stato di diritto, democrazia e diritti fondamentali sono valori di cui alla Commissione europea piace fare il proprio vessillo. E per imporli ora si è inventata una novità: una «legislazione sulla libertà dei media». Stando alla motivazione ufficiale, per un sistema multimediale pluralistico questo «European Media Freedom Act» (EMFA) sarebbe indispensabile. Ma il nuovo regolamento contiene effettivamente quel che è scritto sulla copertina, ossia la libertà? A metterlo in dubbio non sono solo due stati poco allineati come Ungheria e Polonia. Anche in Germania e in Austria si va formando un’insolita resistenza. Le associazioni di editori temono che l’«ordinanza sulla servitù dei media», ironico soprannome da loro coniato, finisca invece per limitare la libertà di stampa. La Commissione europea prevede infatti di creare una nuova autorità di vigilanza. «Oltre a ergersi a legislatore sui media, la Commissione vuole anche assumersi il compito di vigilare sugli stessi», critica ad esempio Malu Dreyer (SPD), Presidente della Renania Palatinato. A suo dire, la centralizzazione della vigilanza sui media è in contraddizione con il diritto costituzionale tedesco e pregiudica gli standard di qualità. «La Commissione afferma di voler tutelare i media dallo Stato, e così facendo li consegna alla sorveglianza del superstato europeo», ha commentato il quotidiano «Frankfurter Allgemeine». autonomiesuisse auspica che la discussione sulla prevista autorità centrale induca anche gli operatori dei media svizzeri e gli editori svizzeri a ripensare la propria posizione nei confronti della UE.