Il Consiglio federale ha adottato il mandato negoziale con l’UE. Questo accordo quadro 2.0 riunisce diversi accordi in un unico «pacchetto». La Svizzera dovrebbe quindi recepire il diritto comunitario e la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) avrebbe l’ultima parola in caso di controversie.
Secondo autonomiesuisse, il «Common Understanding» del Consiglio federale non costituisce una base per negoziare con l’UE su un piano di parità. Il prezzo dell’aggancio al mercato interno dell’UE è troppo alto per l’economia svizzera. Questo perché la burocratizzazione dell’UE indebolirebbe notevolmente la competitività della Svizzera nel medio termine. Il nostro Paese può mantenere la sua posizione di leader mondiale dell’innovazione solo con condizioni quadro liberali.
Di recente, questa opinione ha ricevuto una spinta da una fonte inaspettata. Helen Budliger Artieda, che è a capo della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), ha dichiarato nel talk «Feusi Fédéral» del «Nebelspalter» di essere sempre più preoccupata per la regolamentazione dell’UE. Ritiene che la ricetta del successo della Svizzera risieda nel fatto che lo Stato è costruito dal basso e la regolamentazione si limita alle condizioni quadro. Vede gli sviluppi da Bruxelles come «non favorevoli, perché vogliamo prendere una strada diversa.»
Ad eccezione di Economiesuisse, che è dominata da grandi aziende – i cui manager sono spesso espatriati con impegni a breve termine – l’economia svizzera è scettica riguardo alla mossa affrettata del Consiglio federale. Le medie imprese e le aziende familiari vogliono rafforzare la Svizzera come piazza imprenditoriale. Sono consapevoli che ciò è possibile solo se la Svizzera è in grado di definire le proprie condizioni quadro. Ecco perché non deve legarsi istituzionalmente all’UE, che sta perdendo importanza.
Questo stato d’animo si riflette anche in un sondaggio condotto da «20 Minuten» (aggiornato all’8 marzo 2024). Su quasi 6500 persone, il 69 percento ha dichiarato che i trattati esistenti con l’UE sono sufficienti. Nemmeno un quinto auspica una nuova intesa con l’UE.
autonomiesuisse è convinta che la Svizzera possa mantenere meglio la sua prosperità con i trattati esistenti, anche se in futuro dovessero essere cancellati singoli accordi sul mercato interno. Il più importante per la Svizzera è e rimane l’accordo di libero scambio del 1972, da cui trae vantaggio anche l’UE, in quanto raggiunge regolarmente un surplus commerciale con la Svizzera. autonomiesuisse continuerà ad adoperarsi per una piazza economica svizzera cosmopolita, libera e di successo.
Il co-presidente Prof. Dott. Giorgio Behr, presidente del CdA del BBC Group, presenterà il punto di vista di autonomiesuisse oggi su «10 vor 10», SRF 1, alle 21.50. autonomiesuisse informa, inoltre, i media svizzeri sul punto di vista dell’economia e indipendente e dell’imprenditoria.