25. febbraio 2020

Pressing sulle tecnologie medicali: minacce insignificanti dall’UE?

Dal quartier generale dell’UE, a un giornalista di Tamedia è stata ventilata la minaccia secondo la quale entro il 26 maggio 2020 il Consiglio federale dovrebbe pronunciarsi a favore dell’accordo quadro istituzionale. In caso contrario, i prodotti medicali provenienti dalla Svizzera perderebbero l’accesso al mercato dell’UE. L’ex sorvegliante dei prezzi e Consigliere nazionale Rudolf Strahm ha esaminato i retroscena di questo «ultimatum», giungendo alla conclusione che nella peggiore delle ipotesi le tecnologie medicali svizzere potrebbero essere trattate come quelle provenienti da Paesi terzi – dunque come quelle giapponesi, coreane o statunitensi. Ci sarebbero conseguenze dal punto di vista burocratico, ma tutto sommato gestibili. «Politicamente dobbiamo prepararci ad affrontare in modo flessibile questo pressing sulla politica commerciale da parte delle grandi potenze – che si tratti di minacce da Bruxelles, Washington o Pechino – adottando contromisure intelligenti», scrive Strahm.