Già il giorno dopo il rifiuto dell’iniziativa per la limitazione promossa dall’UDC, Bruxelles ha dato l’ultimatum al Consiglio federale chiedendogli di firmare quanto prima l’accordo quadro istituzionale. Tuttavia, sulle pagine del «Tages-Anzeiger», l’ex supervisore dei prezzi ed ex Consigliere nazionale del PS Rudolf Strahm avverte che non si tratterebbe della «continuazione del percorso bilaterale», come «gli affabulatori dell’UE vogliono farci credere, ma di una violazione procedurale di tutti i gli accordi bilaterali». Strahm considera l’accordo un «trasferimento di sovranità a Bruxelles riguardante normative future di cui oggi non conosciamo per nulla il contenuto». Di conseguenza, suggerisce tre mosse al Consiglio federale: chiarire chi deve occuparsi dei negoziati, proporre emendamenti concreti al testo dell’accordo e decidere in quali casi desidera far fallire l’accordo.