10. agosto 2022

Storico economico vede i rapporti tra Svizzera e UE «rilassati»

È opportuno che la Svizzera torni al più presto al tavolo dei negoziati con l’UE? Ad esempio, per poter partecipare nuovamente al programma quadro di ricerca europeo Horizon Europe? Tobias Straumann, noto professore di storia economica all’Università di Zurigo, si dimostra «rilassato», quando gli vengono posti questi interrogativi. Anche senza l’aggiornamento degli accordi bilaterali, l’economia svizzera procede in modo «eccellente», ha dichiarato all’«Aargauer Zeitung», sostenendo inoltre che, in quasi tutti i programmi Horizon, la Svizzera è ancora coinvolta. Semplicemente, non può assumerne la guida. «Questo presenta degli svantaggi, ma non è drammatico. Gli istituti universitari svizzeri continuano a ricevere fondi», sottolinea Straumann: «Non dobbiamo lamentarci in continuazione, ma piuttosto sviluppare programmi alternativi, anche a livello internazionale, con i quali la Svizzera possa sfruttare i suoi punti di forza come polo di ricerca aperto e ben finanziato.». Secondo Straumann, il programma di scambio Erasmus funziona bene come prima, da quando la Svizzera ne ha assunto autonomamente l’organizzazione e il finanziamento. Non si aspetta molto da ulteriori negoziati con l’UE. Perché l’UE si ostina a chiedere alla Svizzera l’adozione dinamica del diritto comunitario – il che non è in grado di ottenere la maggioranza dei consensi. In accordo con Straumann, autonomiesuisse auspica che la Svizzera utilizzi il tempo a disposizione per le riforme interne. Del resto, l’ultima grande riforma, l’introduzione del freno all’indebitamento, risale a più di 20 anni fa. In assenza di ciò, oggi il Paese sarebbe fortemente indebitato come gli stati dell’UE. Tra le altre cose, urge migliorare le condizioni quadro economiche, garantire l’approvvigionamento energetico, assicurare ai servizi sociali una base sostenibile e migliorare le scuole dell’obbligo.