07. febbraio 2021

Thomas Egger: «Ogni insediamento aziendale sovvenzionato dovrebbe essere esaminato da una nuova autorità centrale»

L’accordo quadro con l’UE è decisamente «fuori da ogni regola», afferma l’ex Consigliere nazionale del PPD Thomas Egger, Direttore del Gruppo svizzero per le regioni di montagna, nel «Walliser Bote». Secondo la bozza dell’accordo quadro, le regole sugli aiuti di stato fanno riferimento all’accordo sul trasporto aereo e a tutti gli accordi futuri. Eppure, in «precipitoso zelo» secondo Egger la Svizzera sta già esaminando tutte le misure di promozione dell’energia idroelettrica per verificare se siano compatibili con le regole dell’UE sugli aiuti di stato. Egger teme che, se dovesse aggiungersi anche un accordo sui servizi, probabilmente comporterebbe la fine delle garanzie statali per le banche cantonali e delle partecipazioni di maggioranza della Confederazione alle poste, alle FFS e a Swisscom. Con l’accordo quadro, la Svizzera dovrebbe istituire una nuova autorità indipendente per esaminare gli aiuti di stato. Le conseguenze avrebbero un’ampia portata: ogni insediamento sovvenzionato di una nuova azienda dovrebbe essere denunciato all’autorità. «Quest’ultima deciderebbe in modo definitivo sull’ammissibilità o meno della sovvenzione», scrive Egger. Questo processo riflette la mentalità di Bruxelles, in base alla quale il potere è concentrato nell’amministrazione. Piuttosto di un ritocco superficiale, sarebbe più onesto «un vero e proprio nuovo inizio in cui la Svizzera e l’UE si possano confrontare su un piano di parità».