Alla vigilia di Natale, Bruxelles e Londra hanno siglato un accordo di libero scambio. Si creano così nuovi margini di manovra per i negoziati Svizzera-UE. Sugli elementi cruciali, infatti, il Regno Unito ha fatto valere i propri interessi. Contrariamente all’attuale accordo quadro Svizzera-UE, l’accordo Brexit prevede la composizione delle controversie politiche senza l’intervento della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE). Il trattato Brexit, inoltre, non contempla un’adozione dinamica del diritto comunitario da parte del Regno Unito. Infine, gli accordi Brexit non contengono clausole ghigliottina – presenti invece nell’accordo quadro Svizzera-UE – finalizzate a esercitare pressioni sulla controparte. Inoltre, poiché la libera circolazione delle persone non è parte integrante del trattato, non si applica la direttiva sulla libera circolazione dei cittadini UE. Nel complesso, durante le trattative sulla Brexit le questioni di sovranità politica sono state in gran parte disciplinate nel modo auspicato da autonomiesuisse per l’accordo quadro Svizzera-UE. In un’ottica imprenditoriale, la sovranità è imprescindibile per il successo a lungo termine dell’economia svizzera. L’accordo Brexit dimostra che sussiste un potenziale di negoziazione con Bruxelles.