Oggi il Consiglio federale ha discusso i suoi punti chiave per i negoziati con l’UE. Bruxelles e Berna avrebbero raggiunto un accordo sulla libera circolazione delle persone (immigrazione e protezione dei salari). autonomiesuisse fa appello al Consiglio federale affinché renda noti i chiarimenti conseguiti. La sua priorità non dovrebbe essere un’intesa con l’UE, bensì garantire il futuro del modello di successo svizzero. Pertanto, la democrazia diretta e il federalismo devono rimanere inalterati. Affinché la Svizzera possa mantenere i suoi vantaggi economici, autonomiesuisse chiede al Consiglio federale di comunicare chiaramente all’UE, in un comunicato stampa, tre punti:
1. Correttezza nella risoluzione delle controversie
In caso di opinioni divergenti, è necessario un tribunale arbitrale indipendente. La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) è il tribunale della controparte. Né la CGUE né il Tribunale federale possono impartire disposizioni vincolanti al tribunale arbitrale.
2. Opting-out senza clausola ghigliottina
Se la Svizzera deve recepire automaticamente il diritto comunitario, deve potersi discostare dallo stesso in caso di decisioni del Parlamento e votazioni popolari contrastanti, senza che l’UE ponga fine ai trattati per questo motivo. Le «ghigliottine» vanno respinte in generale. Una simile imposizione non è accettabile in un rapporto di uguaglianza. Sono concepibili misure di compensazione materiale, che sono comuni nel diritto dell’OMC. Anche per la Svizzera dev’essere possibile rivendicare delle deroghe dai requisiti dell’UE, come fanno già diversi Paesi membri.
3. Accordo di libero scambio come alternativa
La Svizzera deve attenersi all’Accordo di libero scambio del 1972 senza collegarlo a nuove disposizioni istituzionali, come vorrebbe l’UE. L’accordo di libero scambio non rientra nella soluzione pacchetto. La Svizzera ha una posizione negoziale forte e non ha bisogno di un’intesa a qualsiasi costo.