15. marzo 2022

Il Consiglio nazionale indebolisce la posizione negoziale nei confronti dell’UE

Tre settimane dopo che il Consiglio federale ha presentato i suoi progetti relativi alla politica europea, il Consiglio nazionale ha promosso un’iniziativa parlamentare sulla questione UE: con 127 voti contro 58 voti e 7 astenuti. Ufficialmente si tratta di emanare una legge federale sulla «Prosecuzione e agevolazione dei rapporti tra la Svizzera e l’UE», come riferisce il «TagesAnzeiger». In realtà, la legge sottrae l’intero dossier al Consiglio federale. Eric Nussbaumer (PS), la mente trainante della Commissione della politica estera a tal riguardo, non fa mistero di continuare ad aspirare a un’integrazione istituzionale della Svizzera nell’UE, ad esempio tramite un «accordo quadro 2.0». autonomiesuisse spera che il Consiglio degli Stati si comporti davvero da «chambre de réflexion» e che corregga l’azione precipitosa ed emozionale della Camera bassa. Ciò per tre motivi. Primo, una «Legge europea» indebolirebbe notevolmente la posizione negoziale del Consiglio federale nei confronti dell’UE. Già ora l’UE ha l’impressione che il Parlamento pugnali alle spalle il Consiglio federale. Secondo, una tale «Legge europea» non sarebbe conciliabile con la ripartizione delle competenze della Costituzione federale, come argomenta il Prof. Dott. Carl Baudenbacher, Presidente della Corte di giustizia dell’AELS a.D. Terzo, il Parlamento ha agito contro gli interessi della popolazione svizzera che, secondo un sondaggio di GfS, preferisce un accordo di libero scambio con l’UE rispetto ad accordi bilaterali, all’adesione allo SEE e a un accordo quadro. La proposta di legge del Consiglio nazionale escluderebbe dunque proprio l’opzione più gradita. autonomiesuisse considera un moderno accordo di libero scambio un’alternativa interessante nel caso in cui l’orientamento pianificato dal Consiglio federale nei negoziati con l’UE non dovesse portare un risultato soddisfacente.