26. gennaio 2024

L’esperto di diritto costituzionale Andreas Glaser: il Parlamento, il popolo e i cantoni perdono peso!

L’accordo in programma con l’UE è più di un semplice «bilaterale III». «Va ben oltre quanto in vigore oggi. Ho l’impressione che non tutti si rendano conto della portata istituzionale dell’accordo», ha dichiarato all’«NZZ» Andreas Glaser, professore di diritto costituzionale, amministrativo ed europeo con particolare attenzione alle questioni legate alla democrazia presso l’Università di Zurigo. L’adozione dinamica dei diritti e la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) «porterebbero il rapporto della Svizzera con l’UE a un livello completamente diverso». In molti casi, il Parlamento non avrebbe «altra scelta se non quella di adottare emendamenti al diritto comunitario e di recepirli a livello nazionale». Lo stesso dicasi per l’accordo di Schengen.

Nel complesso, secondo Glaser, il Parlamento, l’elettorato, i cantoni e il Tribunale federale perderebbero importanza. Conosce il diritto comunitario esattamente quanto il diritto svizzero: nato in Germania, ha frequentato l’Università e si è abilitato in questo Paese. Come osserva Glaser, il Parlamento si rifiuta già oggi di attuare iniziative popolari – come quella sulle Alpi e quella contro l’immigrazione di massa – se comportano per la Svizzera il rischio di violare gli accordi bilaterali. «L’accordo con l’UE estenderebbe semplicemente il primato del diritto bilaterale ad altre aree», evidenzia Glaser.

Nel caso di alcuni referendum, il popolo potrebbe dire di no. «Tuttavia, una decisione completamente libera sarebbe difficilmente possibile, poiché un no comporterebbe la minaccia di sanzioni, che non sarebbero note in anticipo», spiega Glaser. In merito a determinate controversie, l’esperto di democrazia è certo che i giuristi dell’UE classificherebbero la prassi del Tribunale federale come contraria al diritto comunitario. Casi del genere potrebbero aumentare rapidamente. «Sarà decisivo capire quali sono gli interessi della Commissione UE e se la stessa ritiene sia vantaggioso prodigarsi per la Svizzera», commenta Glaser.

autonomiesuisse aggiunge: anziché dare alla nostra economia e alla nostra società l’auspicata certezza del diritto nei rapporti con l’UE, l’accordo le sottopone all’arbitrio politico della Commissione UE.