14. gennaio 2020

La Corte di giustizia dell’Unione europea tutela il dumping salariale

Nonostante tutte le rassicurazioni, le misure protettive della Svizzera contro il dumping salariale previste dall’accordo quadro potrebbero essere messe ulteriormente sotto pressione da chi non ti aspetteresti – la Corte di giustizia dell’Unione europea. A farlo presupporre è una sentenza che Martin Höpner, ricercatore presso l’Istituto Max Planck di sociologia di Colonia, commenta in un articolo della rivista tedesca di politica economica «Makroskop - Magazin für Wirtschaftspolitik». In realtà anche nell’UE vale il principio «stesso salario per lo stesso lavoro nello stesso luogo». È successo però che le Ferrovie Austriache (ÖBB) abbiano assegnato il catering sui treni a un’azienda austriaca che ha passato l’incarico a un’azienda subappaltatrice ungherese. Nel 2016, un controllo alla stazione centrale di Vienna ha fatto emergere che gli standard minimi di lavoro e retribuzione non venivano rispettati. L’Austria voleva comminare una sanzione all’azienda subappaltatrice, ma la Corte di giustizia dell’Unione europea ha bloccato il provvedimento, sostenendo che «l’Austria violerebbe il diritto dell’UE». Höpner teme che non serva molta fantasia per capire che le aziende potrebbero dare seguito in diversi modi alla strategia commerciale autorizzata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea.