16. gennaio 2021

Sempre più esponenti del PLR si schierano contro l’accordo quadro

A Berna la maggioranza della frazione PLR continua a sostenere l’operato del Consiglio federale. La consigliera nazionale Christa Markwalder e il consigliere nazionale Kurt Fluri sono dell’opinione che la composizione della controversia dinanzi al tribunale arbitrale costituisca un fatto «estremamente positivo», afferma l’«Aargauer Zeitung». Secondo la medesima fonte, Fluri ritiene che la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) possa evitare gli atti di arbitrio. Tali argomentazioni sono tuttavia insufficienti. autonomiesuisse chiarisce che: in primo luogo la composizione della suddetta controversia è stata derivata direttamente dall’accordo dell’UE con l’Ucraina. Nell’ambito di tale accordo l’UE giustificò il meccanismo con l’assenza di un ordinamento giuridico sufficientemente consolidato, al contrario di ciò che avviene con la Svizzera. In secondo luogo, in presenza di atti di arbitrio quali ad esempio l’equivalenza reciproca delle borse, la Svizzera deve essere in grado di difendersi in modo efficace – e non accettare passivamente le decisioni della Corte di giustizia della controparte. Consideriamo positivo che il Consigliere agli Stati del PLR Thierry Burkart, che contesta il parere della CGUE, stia ricevendo sempre maggior supporto. Ad esempio da parte dei Consiglieri agli Stati Martin Schmid e Thomas Hefti nonché dei consiglieri nazionali Maja Riniker, Marcel Dobler, Peter Schilliger e Christian Wasserfallen. Come ha correttamente osservato l’«Aargauer Zeitung»: «Diversi imprenditori liberali che contestano l’accordo si sono uniti al comitato autonomiesuisse recentemente fondato.»